WebCamp2020: Intervista ad alcuni organizzatori
.Per la sua undicesima edizione, l’Experiential Training Barcamp2020 si è trasformato in WEBCamp.
Lo scorso 16 maggio più di un centinaio di persone tra Trainer, Facilitatori, Coach, operatori del settore Formazione e non solo, si sono incontrati virtualmente in un ambiente Open per favorire il libero pensiero, la curiosità, la divulgazione e la diffusione sul modello di apprendimento basato sull’esperienza: Experiential Training.
Il Barcamp2020, la un-conference nata nel padovano è diventata da alcuni anni itinerante per tutta Italia, quest’anno avrebbe dovuto far tappa a Bologna per una 2 giorni per il network di professionisti che annualmente si riuniscono durante l’evento.
La situazione contingente ha costretto gli organizzatori a rimandare l’appuntamento in presenza al 2021 e a trasformare nel giro di alcune settimane l’appuntamento in un grande incontro virtuale tenutosi totalmente online.
La bacheca della giornata, suddivisa in 4 slot da 45 minuti. Ha visto l’alternarsi di circa una quarantina di workshop in diverse “aule virtuali” sui temi Agile, Design Thinking, Serious Game, Intelligenza Emotiva, Vulnerabilità, etc… Inoltre, l’occasione è diventata un’opportunità per allenarsi e sperimentarsi nelle nuove modalità di erogare formazione da remoto.
A seguire una breve intervista ad alcuni degli organizzatori: Melissa Parrinello, Angela Donati, Giorgia Cacciante e Sara Gambelli.
Da BarCamp a WebCamp: un passaggio, che a prescindere dalla spiacevole forzatura della circostanza, non suona poi tanto male nel 2020. Dopo tutto, sarà mica stato un “bene”?
Sara: Organizzare un WebCamp è stato un adattarsi in modo fluido a ciò che accade. Come formatori esperienziali siamo chiamati a modellarci, siamo dei front liners! Un articolo di Forbes di qualche giorno fa diceva che il futuro del Corporate Training sarà online e nella gran parte dei casi non si tornerà in presenza. Credo che di certo la formazione online abbia dei vantaggi. La possibilità di raggiungere tanti più facilmente, la versatilità dei nuovi strumenti digitali, i costi più bassi, l’azzerare le distanze “apparentemente”… Con questo Webcamp abbiamo sperimentato cosa significhi, allenandoci a padroneggiare questa nuova modalità. Ritengo sia stato utile e abbia aperto grandi scenari. Ciò non toglie che noi amiamo le persone in carne ed ossa, se no non faremmo questo lavoro, e quest’anno sono mancati gli abbracci con la Community del Barcamp con cui camminiamo questa avventura da anni, sono mancati i momenti conviviali in cui mangiare insieme e fare gli indecorosi balletti della sera… Abbiamo un retaggio ancestrale che ci ricorda che il contatto umano è imprescindibile per sentirci bene davvero. Per questo preferisco pensare che il futuro della formazione sia blended, un mix tra l’on line e la presenza, e siccome noi Barcampisti siamo avanti, su questa linea abbiamo pensato di fare a settembre un’altra scorpacciata modalità web, aspettando poi a maggio 2021 l’immancabile appuntamento dal vivo.
Giorgia: E’ stata una bellissima sorpresa! Durante l’organizzazione non abbiamo mai pensato a questa formula come qualcosa fatta per accontentare le richieste, come un ripiego insomma. Abbiamo invece sentito tutta l’energia e la voglia di stare insieme arricchendoci in un modo nuovo. Questo è stato percepito dai partecipanti che hanno risposto con la stessa moneta!
L’esperienza a distanza crea sempre un po’ di problemi “tecnici” e di difficolta, soprattutto per gli utenti meno esperti. Pensate che le modalità adottate siano state “friendly” ed intuitive per tutti? Come vi siete trovate? Come dicono gli inglesi “it worked”?
Melissa: Scegliere di lavorare da remoto vuol dire possedere delle meta–competenze: innanzitutto tecnico-digitali, se uso una piattaforma o un tool digital devo conoscerla per anticipare rischi, potenziare opportunità di azione e garantire così un’esperienza realmente generatrice di valore. Esistono diversi livelli di complessità digitale e posso dire con sicurezza che le esperienze incontrate al ETWebcamp siano state abbastanza friendly da accogliere l’intuitività dei più e meno esperti e di includere le “difficoltà tecniche”. E anche questo che differenzia un bravo Experiental Trainer: la flessibilità e il dedicare sempre un tempo allo strumento o alla metafora che guiderà l’esperienza, sia si tratti di Mural nel web che di una particolare disciplina sportiva in presenza.
Angela: indubbiamente le competenze digitali sono saltare nella top five delle più citate-allenate-desiderate dell’ultimo periodo. Se da un lato l’implementare queste competenze sia più facile per dei nativi digitali o dei millenials. Rimane anche vero che il loro incremento diviene esponenziale in pochissimo tempo grazie all’interazione con piattaforme e strumenti. Forse con il Webcamp abbiamo dato la possibilità di far interagire in modo più giocoso e sicuro anche chi, solitamente, le vive come poco “friendly”.
Se l’anno prossimo sentiste parlare ancora di WebCamp, quale sarebbe la vostra reazione? Senza andare a soppiantare il vecchio BarCamp, credete potrà avere vita propria, magari per certe circostanze o gruppi di lavoro?
Melissa: “Quando scopri che una cosa funziona non riesci più a tornare indietro.” La sfida di trasformare una delle esperienze più “in presenza” che io conosca in versione web ha permesso a molti professionisti di aprirsi strade poco battute. Ma anche sentieri più rigogliosi in cui è possibile (e questo è davvero sorprendente) permettere delle esperienze didattiche più efficaci che in presenza, con una relazione più one to one e creando processi che in presenza non sono possibili. Penso anche a molti trainer stanchi di fare trasferte, e che ora potranno lavorare più facilmente da casa con un miglior life balance. Quindi concludo dicendo: “La crescita personale è innanzitutto sperimentazione”. Già il ETBarcamp è sempre stato sinonimo di sperimentazione, il WebCamp possiamo dire che ne è la sua evoluzione!
Giorgia: Sarebbe splendido affiancare il WebCamp al Barcamp. Prevedendo in quella formula un evento intermedio o addirittura riuscendo a mandare in streaming alcuni workshop del Barcamp in presenza! Largo agli esperimenti, dunque cavalchiamo con mente aperta e creativa le opportunità che il digitale offre!
Un sincero ringraziamento agli organizzatori. Giorgia Cacciante, Angela Donati, Sara Gambelli, Luigi Mengato, Melissa Parrinello e Gioele Romano! Per aver portato avanti il progetto e per aver ricreato una giornata piena di energia anche in modalità online.