IO TI VEDO, TU MI SENTI? Al Cubo Rosso la formazione si capovolge e diventa Agile
Loro si chiamano Jonathan Bergmann e Aaron Sams. Nel 2007 insegnano chimica in una sperduta scuola del Colorado. Alle prese con una realtà rurale ad alto tasso di assenteismo, Bergmann e Sams danno vita ad un modo nuovo di fare lezione: portano il sapere a casa dei loro studenti mediante una serie di video lezioni. Scoprono che funziona, aumentano l’interesse e i risultati dei ragazzi. Perché quindi non continuare così e utilizzare il tempo in classe per sperimentare quanto i ragazzi possono apprendere da soli a casa con l’uso della tecnologia?
Il metodo si diffonde presto in tutto il mondo e prende il nome di Flipped Classroom, ovvero La Classe Capovolta. Si fonda sul principio che le ore in classe diventano un momento di confronto, condivisione, sperimentazione e dibattito mentre la lezione teorica vera e propria viene assegnata come compito a casa grazie all’uso delle nuove tecnologie. In pratica gli allievi seguono le lezioni a casa e impiegano le ore di scuola per esercitarsi invece con casi pratici.
Capovolti e formati
Ecco cosa è stata per me la Digital Un-conference di venerdì 10 aprile scorso. Una sorta di Flipped Classroom adattata e rimodernata, una 4 ore di Formazione Capovolta per gli adulti al tempo del coronavirus. Un’opportunità per accrescere competenze, da sperimentare poi singolarmente nella nostra professione di tutti i giorni.
L’idea della Un-Conference viene al team de Il Cubo Rosso in pieno periodo di lockdown.
Il Team tira fuori dal cilindro la regina delle Agile skills, la capacità di adattamento, e in pochi giorni mette insieme un nutrito gruppo di persone tra organizzatori, proponenti e partecipanti. Nasce così il primo esperimento in Italia di Digital Un-Conference.
Come prima cosa apre a tutti gli aderenti al progetto l’accesso ad una Board dedicata su Trello e via, si parte! Una pioggia di Cards virtuali colorate comincia ad arricchire la board in poche ore. Tracce di istruzioni, raccolta di proposte e programmazione di sessioni di formazione in stanze virtuali da suddividere nel corso dell’evento.
Tre obiettivi, una Un-Conference
Quali gli obiettivi dell’evento?
Offrire a trainer, formatori e coach professionisti uno spazio per condividere idee ed esperienze di apprendimento in modalità digitale;
Capovolgere i trainers e farli diventare partecipanti, capovolgere i partecipanti e farli diventare trainers; il tutto all’interno dello stesso evento;
Portare l’aula a casa delle persone. Formazione a domicilio in un momento unico della storia degli ultimi 100 anni, in cui tutti ci poniamo domande che mai avremmo pensato di porci.
Che futuro ci aspetta? Come possiamo immaginare uno scenario diverso? Quando tornerà tutto come prima? E, sotto sotto, vogliamo davvero che torni tutto come prima?
L’ottimo è nemico del buono
L’aspetto organizzativo non è stata l’unica sfida. “Good enough for now, safe enough to try” è stato il motto. Metti da parte la perfezione e punta al risultato. E che risultato! Anche qui, l’Agile mindset ha fatto da guida.
La board condivisa on line si popola velocemente di contenuti, commenti, proposte, materiali, link. Insomma, un tripudio di contributi gestiti in maniera professionale da persone entusiaste, spinte dal desiderio di collaborare a qualcosa di più grande di loro in un momento storico surreale.
Ma quando mai succede una cosa del genere mentre organizzi una conferenza tradizionale on site? On line finiremo per fare tutto e forse anche meglio?
No, on line non faremo tutto, e le web conferences non sostituiranno il nostro sano bisogno di stare insieme, fisico e materiale. Ma da questa esperienza abbiamo tutti qualcosa da imparare.
Sentirci parte di un Tutto cambia Tutto
La cosa che ha fatto la differenza non è stato solo andare on line con una conferenza che non aveva nulla di tradizionale. La cosa che ha fatto la differenza si chiama Contesto. Il lock down globalizzato ha generato una call to action che ci ha fatto reagire.
Il Cubo Rosso, con i suoi professionisti, ha dimostrato che quando Tutti ci sentiamo parte di un Tutto, cambia Tutto. Si mette in moto la motivazione, l’energia contagiosa, quella carica che non sapevamo di avere che ci spinge a remare nella stessa direzione.
In un momento in cui la storia ci ha dato appuntamento, in cui tre quarti del mondo è fermo e l’altro quarto (il personale sanitario) è al fronte, le persone hanno capito che ciascuno è chiamato a fare la propria parte, e così è stato con la Digital Un-Conference. L’approccio all’iniziativa ha saputo risvegliare le coscienze. Un fare agile, snello, votato allo scopo piuttosto che alla perfezione. Persone e relazioni prima di strumenti e processi. Primo principio dell’Agile Manifesto.
L’obiettivo era il go-live con contenuti interessanti in un momento in cui le persone guardano alla propria formazione con un occhio di riguardo.
Le persone hanno capito che distanziarsi non vuol dire mantenere le distanze. Hanno capito che distanziarsi vuol dire avere coraggio. Quello di ripensarsi e diventare capaci di reagire.
Alessandra Scomparin
Agile HR e Career Counsellor
Web Site
LinkedIn